La comunicazione rapida, immediata e prettamente visiva del XXI secolo vince sull’alfabeto, anche su quello inglese che dà continuamente vita a nuove espressioni.
Dopo “selfie” nel 2013 e “vape” lo scorso anno (in italiano svapare, il termine per indicare il vapore acqueo delle sigarette elettroniche), per la prima volta nella storia vince un termine che non è composto da lettere ma un pittogramma, essendo quello che ha «riflettuto meglio l’ethos, l’umore e le preoccupazioni del 2015» spiegano i ricercatori dell’Oxford Dictionaries.
E così la parola che riassume e rispecchia il 2015 è un’emoji, la faccina con le lacrime di gioia.
Una non-parola, una emoticon che esprime il significato di ridere fino alle lacrime.
L’emoji ha prevalso su diverse parole in voga in questi mesi, da “rifugiato” a “Brexit” (l’uscita del Regno Unito dall’Ue), da “economia condivisa” a “ad blocker”, quei software che consentono di non visualizzare le pubblicità nelle pagine web e che stanno mandando in crisi le entrate pubblicitarie dei siti internet.
“Sebbene le emoji siano state finora soltanto un vezzo dei teenager, la loro diffusione è letteralmente esplosa nel corso dell’ultimo anno diventando parte della cultura mainstream.
Dietro il carattere delle emoji si nasconde il significato stesso di mondo digitale: espressivo, immediato e visuale” ha scritto in una nota l’istituzione dell’Università di Oxford.
Per la sua decisione, la Oxford University Press, casa editrice dell’omonima Università che pubblica i dizionari, ha lavorato con la società hi-tech SwiftKey, con l’obiettivo di scoprire quali sono le emoji più usate al mondo. La faccina che piange di gioia risulta essere la più gettonata a livello globale; rappresenta il 20% di tutte le emoji inviate dai britannici e il 17% di quelle digitate dagli statunitensi, con una crescita sul 2014 del 4% e 9% rispettivamente.
La stessa parola «emoji» è entrata a pieno diritto nel linguaggio comune, con il suo uso che è più che triplicato nel corso di quest’anno. A dimostrazione dell’ampio utilizzo delle emoji ci sono anche le ultime tendenze dei social network. Twitter e Facebook vogliono ampliare le possibilità di reazione a tweet e post, andando oltre il cuoricino e il pollice del “mi piace”, per introdurre un ventaglio di faccine espressive che, come Oxford insegna, oggi sembrano valere più di mille parole.